case-law-677940_640Attraverso gli ultimi quattro decreti del Jobs Act sono entrate in vigore le novità sul collocamento mirato. Il principio è ora la possibilità per le aziende private di assumere lavoratori  con disabilità attraverso la richiesta nominativa, ma non di assumere in maniera diretta (potranno infatti essere assunti solo i soggetti indicati nelle apposite liste di collocamento).

È stata introdotta inoltre la possibilità di computare i lavoratori già  con disabilità prima dell’assunzione (con una riduzione della capacità professionale superiore al 60%) anche se non assunti mediante il collocamento mirato. Inoltre, i datori di lavoro, hanno la possibilità di assumere in una loro unità produttiva un numero di aventi diritto al collocamento obbligatorio superiore a quello prescritto; in questo modo si potrà compensare con queste eccedenze le eventuali mancanze numeriche di lavoratori con disabilità in altre attività produttive della stessa regione.

Altra novità importante è la scelta da parte delle aziende private di  dirigersi verso l’assunzione di lavoratori con workers-659885_640disabilità iscritti nelle liste di collocamento attraverso la chiamata nominativa per tutte le aziende sopra i quindici dipendenti, a discapito dell’assunzione a richiesta numerica. Un ulteriore cambiamento riguarda l’imposizione al datore di lavoro di avere comunque nella propria organizzazione lavoratori con disabilità secondo le quote di categorie protette stabilite, mentre prima l’obbligo scattava solo in caso di nuove assunzioni.

Dagli obblighi delle aziende passiamo ai vantaggi che gli spettano: prima novità riguarda un aumento di dieci punti percentuali degli incentivi. Le aziende potranno usufruire di un contributo pari al 70% per ogni lavoratore disabile per un periodo di 36 mesi; nel caso in cui la riduzione della capacità lavorativa sia inferiore al 79%  all’azienda che assume spetta un contributo del 36% della retribuzione mensile lorda del lavoratore con disabilità. Sono previste misure più favorevoli nel caso di lavoratori con disabilità psichica e intellettiva; in questo caso infatti, il 70% della retribuzione lorda durerà 60 mesi per ogni lavoratore assunto indipendentemente dalla percentuale di riduzione lavorativa.

Si può affermare che i nuovi decreti in vigore costituiscono un rinnovamento importante e necessario per adattare alla realtà odierna norme ormai datate e porre un adeguamento  dei servizi di mediazione e di supporto all’inclusione lavorativa per le persone con disabilità.

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