LOGO_Anffas 50° MI_AAnffas Milano, attraverso il programma Incontrare l’altro, prosegue nel suo lavoro di sensibilizzazione verso l’inclusione.  Un paziente lavoro che mira a includere piuttosto che escludere. In un periodo storico in cui la tendenza è quella di costruire barriere e provocare divisioni, Anffas Milano Onlus resta fedele ai valori sui quali è cresciuta andando contro corrente e puntando, invece, sulla conoscenza dell’altro per unire anziché dividere. Incontrare l’altro significa essere partecipi di una dimensione terza, una dimensione intersoggettiva.

L’altro è l’individuo fuori di me, separato, differente, fuori dal mio campo personale. Qualcosa che attrae o respinge. Che mette in discussione le proprie certezze e le proprie abitudini. Nell’incontrare l’altro ci si inoltra in un territorio che di fatto non appartiene a nessuno, ma all’interno del quale giocano forze molto potenti, è il luogo in cui si riconoscono le differenze e le similitudini. Se si è aperti al confronto ogni incontro può far riflettere, pensare e arricchire. Incontrare l’altro vuol dire uscire dal proprio spazio e al contempo prepararlo per accogliere.

Quando si incontra l’altro si accettano le diversità, le si utilizza come merce di scambio, si entra in una sinergia emozionale che permette di vedere le cose da nuove angolazioni. Se si riesce ad entrare in sintonia con l’altro lo si incontra davvero; questo può costituire un grande sforzo che grava pesantemente dal punto di vista emotivo, fisico, concettuale.

A volte invece può essere incredibilmente semplice, basta chiedere “come stai” per scaturire aperture reciproche inaspettate, livelli empatici straordinari, compensazioni nelle differenze; nascono spontanei i punti di contatto, le lunghezze d’onda sono sorprendentemente simili, sgorgano sensazioni positive. Ed ecco che il territorio chiamato “incontro con l’altro”, area che non appartiene a nessuno, diviene luogo condiviso, familiare, in cui ci si sente a proprio agio; uno splendido posto dove stare, mettere in comune, arricchirsi reciprocamente; una terra di nessuno che viene presa in prestito per scambiarsi stati d’animo, emozioni, merci fatte di parole. L’incontro con l’altro assume rivotrillcosì le caratteristiche di una dimensione astratta e concreta dove si valorizza il proprio se e quello dell’altro e da dove si torna prosperosi di nuove conoscenze e sensazioni.

Nel programma Incontrare l’altro rientrano alcune tra le iniziative di comunicazione di Anffas Milano. Si tratta di un tema universale quanto complesso, nell’ambito del quale è attualmente in cantiere la lavorazione di un film che racconta la storia e la scoperta di due personalità e di due mondi. Rivotrill – questo è il titolo dell’opera e il nome di uno dei protagonisti – racconta di un incontro tra due persone. Una è un cosiddetto “normodotato” e l’altra è una persona con disabilità. Più che un incontro è uno scontro: Rivotrill viene urtato dall’automobile di Ciglione, professore di filosofia. Da quel momento si sviluppa la storia. I due non riescono più a muoversi dal luogo dell’incidente, restano in mezzo alla strada loro malgrado a confrontarsi, a parlare, a raccontarsi, senza riuscire a prendere l’iniziativa per separarsi. È come se all’improvviso fossero caduti in un incantesimo; sono infastiditi uno dall’altro, ma con lo scorrere del tempo e attraverso la conoscenza si apre un reciproco interesse.

 

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